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Recensione TunnelBear: analisi della popolare VPN gratis

TunnelBear è una delle VPN che è riuscita a ritagliarsi un posto tra i grandi del settore. Tuttavia, questa sua fama è dovuta soprattutto a campagne di marketing particolarmente aggressive. Molti utenti conoscono o hanno utilizzato almeno una volta TunnelBear: ma è davvero così efficiente? In nostra recensione di TunnelBear vogliamo analizzare a fondo il gestore.

Rientra sicuramente tra le migliori VPN gratuite, questo perché offre un piano senza abbonamento. Gli utenti che vogliono provare il servizio prima di abbonarsi possono quindi farlo. Tutto ciò senza spendere nulla. Ciò che attrae subito verso TunnelBear è la sua cura alla grafica e alla presentazione.

D’altronde, l’idea di un orso che attraversa tramite tunnel sotterranei tutto il pianeta è decisamente una trovata simpatica. Ma basta un marketing curato per far sì che un servizio diventi popolare e utilizzato? In merito, abbiamo alcuni dubbi. Cercheremo di fugare anche tutti quelli dei lettori man mano che si dipana la nostra analisi.

Daremo un’occhiata alla sicurezza, alle funzionalità, alla compatibilità dell’app e molto altro. Non perdete quindi altro tempo e immergetevi subito nella lettura. Scoprirete tutto ciò che c’è da sapere su TunnelBear. Potrete così decidere in maniera più adeguata e informata se valga la pena abbonarsi.


Le 3 migliori alternative a TunnelBear :

NordVPN
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Mac Windows Android iOS Linux Router

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1
ExpressVPN
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Mac Windows Android iOS Linux Router

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La nostra opinione: Una delle migliori VPN sul mercato!
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Sicurezza
Caratteristiche
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2
CyberGhost
Mac Windows Android iOS Linux Router

 12000 server

 100 paesi coperti

 45 giorni garanzia di rimborso

 7 connessioni simultanee

Mac Windows Android iOS Linux Router

9.2 /10

Prezzo mensile
2,19 €
26 MESI
6,99 €
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La nostra opinione: Un’eccellente VPN con una rete molto ampia
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Sicurezza
Caratteristiche
Facilità d'uso
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3

Recensione TunnelBear: usabilità e supporto dispositivi

Iniziamo come sempre la nostra recensione di TunnelBear con uno degli aspetti più immediati. Parliamo naturalmente dell’usabilità e dell’aspetto dell’applicazione sui vari dispositivi. Bisogna tener conto del fatto che il piano gratuito di TunnelBear presenta molte limitazioni. Una di queste è per esempio l’assenza di connessioni simultanee.

Con un account potrete utilizzare solo un dispositivo. Per utilizzare il servizio su diversi dispositivi avrete bisogno di account multipli. Oppure, eventualmente, sottoscrivere un abbonamento con il gestore. Ma di prezzi e funzioni parleremo nel corso della recensione. Vediamo ora come se la cava l’app.

Applicazione desktop e app mobile

Per quanto concerne l’aspetto visivo, l’app di TunnelBear è forse una delle più intuitive. Questo anche paragonandola alle migliori VPN premium sul mercato. La semplicità infatti paga sempre, come potete vedere dall’immagine in basso, ci si trova davanti una mappa del mondo. Sulla mappa sono presenti vari “tunnel” e basta selezionarli per collegarvisi.

tunnelbear-app
© 01net.com

In alternativa, è possibile anche richiamare la lista dei server, basta cliccare sul nome del paese in alto a destra per vederla apparire. Questo sistema ha comunque un limite, manca infatti uno strumento di ricerca interno. Quindi bisogna o scorrere sulla mappa fino a trovare il server desiderato oppure scorrere la lista in ordine alfabetico.

Tecnicamente, quindi, l’accessibilità potrebbe essere migliore. Quando ci si connette, poi, apparirà un orso che scaverà il tunnel fino alla posizione desiderata. Un piccolo elemento grafico che non cambia la funzione del programma ma lo rende sicuramente divertente.

L’applicazione è disponibile per i seguenti sistemi operativi:

  • Windows
  • macOS
  • Android
  • iOS
  • Estensione browser (Chrome e Firefox)

Dai nostri test l’app risulta molto simile su tutti i dispositivi. Quindi, passare dall’uno all’altro non è un problema. Come spesso accade anche con altri gestori VPN, la versione per browser è leggermente diversa nel funzionamento. Si tratta infatti di un sistema proxy, ben lontano pertanto dall’efficienza messa in campo da una vera Virtual Private Network.

Sul lato sinistro dell’applicazione è possibile accedere alle impostazioni. Basta cliccare sull’icona a forma di ingranaggio per ottenere opzioni generali, di connessione e quelle legate alla funzionalità SplitBear. Parleremo in dettaglio di molte delle funzionalità, soprattutto quelle legate alla sicurezza e alla connessione nei prossimi paragrafi.

tunnelbear-funzioni
© 01net.com

Tecnicamente si tratta di una VPN molto standard, con alcuni strumenti base. Non troverete miriadi di impostazioni e tutto resta in ambito molto superficiale.

App per TV e gaming

TunnelBear non ha app specifiche per le Smart TV o per le console da gioco. Non è possibile quindi utilizzare l’app su Xbox Series o su PlayStation 5. Il massimo che possiate fare è usare l’app per dispositivi Android su TV smart che la supportano. Questa è l’estensione di compatibilità di TunnelBear, sicuramente al di sotto della media.

Soprattutto se consideriamo alcuni dei migliori gestori, come ExpressVPN. Quest’ultima garantisce una vasta compatibilità con i dispositivi più disparati. Anche se TunnelBear fosse compatibile, comunque, dato il suo limite di dati mensili non potreste comunque usarla in maniera efficiente. Non riuscireste né a vedere contenuti in streaming né a giocare per più di un’ora.

Purtroppo, il piano gratuito di TunnelBear non è esattamente il più adeguato per nessuna delle operazioni più popolari. Avremo modo di vedere in dettaglio il perché nel corso della recensione TunnelBear.

Supporto router

Altri gestori come ExpressVPN, CyberGhost e NordVPN offrono un supporto router variegato. Ci aspettavamo quindi che anche TunnelBear, sebbene in maniera inferiore, avesse qualcosa di simile. È con sommo stupore che dobbiamo invece affermare che tale supporto è inesistente.

Sulla stessa pagina ufficiale del gestore è chiaramente riportato che TunnelBear non ha un supporto router. Questo perché non offrono una configurazione manuale per la connessione VPN. Attenzione dal momento che questo non è un problema limitato al piano gratuito. Anche gli utenti paganti, che decidono di scegliere il gestore, non possono configurare il router con la connessione VPN.

Un approccio davvero incomprensibile, soprattutto se consideriamo altri gestori gratuiti. Sebbene Hide.me e Hotspot Shield siano poco raccomandabili per le loro pratiche di logging, offrono un supporto router. Ci sembra davvero incredibile, pertanto, nonché poco professionale, l’approccio di TunnelBear.

Non ci resta altro da fare che sperare che in futuro la situazione cambi. Allo stato attuale, però, non è possibile consigliare TunnelBear qualora vogliate sfruttare la VPN tramite router.

Recensione TunnelBear è sicura? Tutte le funzioni analizzate

Passiamo dunque a un altro aspetto cruciale. Nella recensione di TunnelBear non possiamo non considerare l’aspetto della sicurezza. Le VPN gratis per smartphone Android, iOS o altri sistemi operativi, non sono particolarmente entusiasmanti sotto questo punto di vista.

Fortunatamente, TunnelBear riesce in parte a redimersi nel versante sicurezza. Soprattutto se facciamo un paragone con altre VPN senza abbonamento. Ma scopriamo in dettaglio tutto ciò che il gestore ha da offrire.

Cifratura 256-bit

Uno degli elementi che abbiamo sicuramente apprezzato in sede di recensione di TunnelBear. Parliamo naturalmente della cifratura a 256-bit. Questa è spesso definita anche come cifratura di livello militare o governativo. Ciò perché viene attivamente utilizzata anche da eserciti, non si tratta quindi di una caratteristica da sottovalutare.

Solitamente ritroviamo questo livello di cifratura nelle migliori VPN premium, ovvero quelle a pagamento. Fa piacere quindi vedere che TunnelBear, che offre un piano gratuito, la sfrutti. Sicuramente un punto a vantaggio del gestore.

La cifratura è importante per i dati in uscita. Questi, anche se eventualmente intercettati da hacker o malintenzionati, non possono essere letti. Decifrarli impiegherebbe troppo tempo e risorse, rivelandosi quindi una pratica troppo dispendiosa. Utilizzando TunnelBear potrete quindi navigare in maniera sicura e persino andare sul dark web.

VigilantBear

Tra le caratteristiche di TunnelBear troviamo delle funzioni che potremmo definire classiche ma con un nome diverso. La prima che prendiamo in considerazione è VigilantBear, ovvero l’orso guardiano. In sostanza, non è altro che un kill switch attivabile dalle impostazioni.

Anche i kill switch ricoprono un ruolo essenziale nelle VPN. Per esempio, qualora la connessione a un server cada, il vostro IP potrebbe essere esposto. Talvolta, senza che ve ne rendiate conto. Il kill switch, o in questo caso Vigilant Bear, interrompe la connessione Internet. In questo modo avrete tutto il tempo di collegarvi nuovamente a un server senza rivelare il vostro IP.

Funziona in maniera molto standard, diversamente dal kill switch provato durante la recensione di NordVPN. Pertanto bisogna ricordare che tale funzione non è sempre attiva. Entra in azione solo se si interrompe la connessione a un server VPN di TunnelBear. Ricordate di attivarla nel menu chiamato Connection, all’interno delle impostazioni.

GhostBear

GhostBear è, o almeno, dovrebbe essere, una sorta di modalità offuscata. Attivabile dalle impostazioni di connessione, garantisce la possibilità di superare eventuali censure e firewall. Molti utenti, per esempio, potrebbero voler usare questa funzione per superare il firewall cinese.

In realtà questa funzione ha molti limiti che vedremo in dettaglio nel paragrafo apposito della recensione TunnelBear. L’importante in questo momento è sapere che la funzione esiste e quale sia il suo utilizzo principale.

TCP Override

Una funzione di sicurezza avanzata disponibile esclusivamente per l’app Windows e macOS. La sua attivazione forza l’app a utilizzare un protocollo più lento ma maggiormente affidabile. Ovvero il protocollo TCP al posto di quello UDP.

L’attivazione di questa funzione è consigliata solo nel caso in cui la connessione ai server di TunnelBear appaia instabile. Tecnicamente ciò potrebbe accadere poiché il vostro gestore Internet applica il throttling alla vostra connessione. Quindi, attivando il TCP Override può aiutare. Si tratta di una funzione di nicchia, non particolarmente entusiasmante. Tuttavia, è importante sia presente per far fronte alle problematiche che alcuni utenti potrebbero riscontrare.

SplitBear

Non poteva mancare tra le funzioni anche lo Split Tunneling, qui chiamato SplitBear. In maniera molto semplice, questo si può attivare dalla sezione apposita nelle opzioni. Consente di aggiungere delle app e siti che non sfrutteranno la rete di TunnelBear.

Pertanto utile se per esempio volete navigare sicuri sul Web, ma mantenere il vostro paese mentre guardate Netflix. Vi basterà quindi attivare SplitBear spostando il pulsante su On, poi selezionare “Aggiungi applicazioni” e inserire tra queste le app che volete siano escluse dall’instradamento di TunnelBear. Allo stesso modo, selezionando “Aggiungi un sito”, potrete inserire dei link che saranno esclusi dal tunneling applicato dal servizio.

Il funzionamento si è rivelato adeguato. Anche se, vogliamo sottolineare, gestori premium come NordVPN gestiscono meglio tale opzione.

Protocolli VPN

tunnelbear-protocolli-vpn
© 01net.com

Inizialmente, TunnelBear aveva tra i suoi protocolli esclusivamente OpenVPN. Sappiamo che è un protocollo consolidato, soprattutto per quanto concerne la sicurezza. Tuttavia, la concorrenza si è data da fare e per esempio NordVPN usa l’ottimo NordLynx. Mentre ExpressVPN sfrutta il suo Lightway, entrambi non solo sicuri ma anche estremamente veloci.

TunnelBear ha dovuto quindi adattarsi, per cercare di competere con questi giganti del settore. Ora, tra i protocolli che è possibile scegliere, troviamo anche Ikev2 e WireGuard. L’aggiunta di quest’ultimo è significativa, dal momento che si tratta di uno dei protocolli più utilizzati negli ultimi anni.

WireGuard aumenta soprattutto le prestazioni, garantendo una maggiore velocità. Recentemente, il protocollo è stato reso disponibile anche per macOS, con supporto ufficiale nelle versioni recenti. Chi non sa cosa scegliere, può comunque impostare i protocolli su Auto. Così facendo sarà l’applicazione a scegliere il protocollo più adatto in base al server selezionato.

Protezione esposizione IP

Man mano che ci addentriamo nella recensione di TunnelBear iniziamo anche a portare avanti test specializzati. Innanzitutto ci teniamo a sottolineare che tramite l’app non è possibile attivare o disattivare la protezione IP e DNS. Questa è attivata di base ed è sempre in funzione mentre si usano i server di TunnelBear.

Abbiamo quindi deciso di metterla alla prova e in basso potete trovare i test che abbiamo eseguito.

Recensione TunnelBear: Test esposizione IP e DNS

Abbiamo quindi provato a verificare se la protezione dall’esposizione dell’IP funzionasse a dovere. Come sempre, è bene essere scettici sulle promesse dei gestori. Verificare con mano le funzionalità è nostro dovere, quindi abbiamo portato avanti i test con alcuni siti specializzati.

Il primo test è stato eseguito con DNSLeakTest.com. Dallo screenshot in basso potete chiaramente vedere come non vi sia stata alcuna esposizione. L’unico IP rilevato è quello austriaco a cui ci eravamo connessi.

tunnelbear-test-ip1
© DNSLeakTest

Il secondo test è stato portato avanti con IPLeak.net. Anche in questo caso, nessun tipo di esposizione. L’unico IP rilevato è quello austriaco, un altro punto a favore della sicurezza di TunnelBear.

tunnelbear-test-ip2
© IpLeak.net

Non c’è due senza tre, quindi ecco anche il test di BrowserLeaks.com. Nessun problema rilevato e nessuna esposizione.

tunnelbear-test-ip3
© BrowserLeak

Insomma, dopo ben tre test eseguiti mentre connessi a un server austriaco di TunnelBear possiamo dire con certezza che la protezione dall’esposizione IP funziona in maniera eccellente. Ce lo aspettavamo? In realtà no, ma si tratta di una scoperta piacevole, soprattutto per gli utenti che decidono di usare questo gestore.

Recensione TunnelBear: qual è la politica sulla privacy?

Le politiche sulla privacy sono molto importanti. Se riteniamo che una VPN non rispetti gli standard in merito, non la prendiamo nemmeno in considerazione. Questo perché ci sono tantissime VPN, soprattutto gratis, che salvano i dati degli utenti. Non contente, li rivendono poi a compagnie di terze parti. Rendendo in questo modo completamente vano l’uso di una VPN come strumento di protezione della privacy online.

Detto ciò, come se la cava il gestore in questione? Per la recensione di TunnelBear abbiamo dato un’occhiata approfondita alle informazioni diramate dall’azienda.

Quali informazioni non vengono salvate?

tunnelbear-log
© TunnelBear

Le informazioni che non vengono salvate sono chiaramente indicate dal gestore. Pertanto non vengono mantenuti dati come:

  • indirizzi IP che visitano il sito di TunnelBear
  • indirizzi IP connessi ai server
  • richieste DNS mentre connessi
  • informazioni su applicazioni, servizi o siti visitati durante la connessione

Si tratta sicuramente di un’ottima notizia, sebbene sia necessario ricordare che TunnelBear è localizzato in Canada. Il paese non è dei più amichevoli per quanto riguarda alcune pratiche online, per esempio download tramite torrent. Ad ogni modo, sapere che TunnelBear non salva i dati identificativi degli utenti, dà comunque un margine di sicurezza aggiuntivo.

Quali informazioni vengono salvate?

Per quanto concerne invece le informazioni che vengono salvate, si tratta di dati “operativi”. Per quanto questi siano così descritti dal gestore, ritroviamo alcuni dati che preferiremmo fossero nascosti.

Per esempio viene salvata la versione del sistema operativo usato, la versione dell’app, ma anche eventi specifici. Inoltre è salvata l’attività mensile e la banda utilizzata dall’utente.

Se da un lato quindi troviamo molte informazioni, ricordiamo comunque che questi dati non possono essere incrociati con l’IP. Pertanto, la vostra attività online specifica viene comunque preservata dalla privacy.

Analisi di terze parti

tunnelbear-verifica
© TunnelBear

Preoccuparsi della propria privacy è sempre più che lecito. Tuttavia TunnelBear fa anche un passo in più rispetto ad altre VPN gratis. Nello specifico ha avuto verifiche esterne, da compagnie di terze parti. Queste solitamente verificano che la politica sulla privacy sia veritiera.

La verifica in questione è stata eseguita da Cure53 e i risultati sono visibili anche sul sito ufficiale di TunnelBear. La compagnia non nasconde che Cure53 ha effettivamente trovato delle criticità nel sistema di TunnelBear. Permettendo in questo modo al gestore di identificarle rapidamente e di risolvere tali problematiche.

Questa presentazione trasparente delle problematiche, ha permesso a TunnelBear di guadagnarsi una maggiore fiducia da parte degli utenti. Soprattutto perché ben poche VPN gratis possono vantare una verifica esterna.

Recensione TunnelBear streaming: Netflix e altre piattaforme

Dopo aver visto nella recensione di TunnelBear tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza, passiamo all’intrattenimento. Nel primo caso il gestore si è rivelato all’altezza della situazione. In quest’ultimo frangente però ci sono alcune criticità che dobbiamo prendere in considerazione.

Abbiamo effettuato quindi dei test approfonditi sia con la piattaforma Netflix, la più popolare, sia altre piattaforme. In basso potete trovare i risultati dei nostri tentativi.

TunnelBear funziona con Netflix?

Il servizio di intrattenimento streaming è uno dei più famosi al mondo. Netflix viene utilizzato da milioni di persone e ha un catalogo diverso per ogni paese nel mondo. In alcuni di questi ci sono contenuti in esclusiva, per questo non è raro voler sbloccare un catalogo Netflix cambiando IP.

Grazie alle VPN questo procedimento è realizzabile, tuttavia non sempre si ottengono risultati positivi. Per verificare il funzionamento dello sblocco cataloghi di Netflix con TunnelBear abbiamo provato diversi server.

Innanzitutto ci siamo connessi al server statunitense per vedere lo show esclusivo per il territorio Grey’s Anatomy. Dopo aver stabilito la connessione ed esserci recati sul sito di Netflix, però, non abbiamo trovato il telefilm nella lista dei contenuti. Questo vuol dire che il firewall del servizio non è stato superato da TunnelBear.

tunnelbear-netflix-schermata
© Netflix

Il secondo test è stato invece effettuato mentre connessi a un server canadese. Abbiamo cercato il contenuto esclusivo Midnight in the Switchgrass. Anche qui, però, senza ottenere risultati positivi.

Infine ci siamo collegati a un server giapponese, per guardare anime in esclusiva su Netflix JP. In questo frangente non siamo nemmeno riusciti a collegarci al sito di streaming. Il nostro tentativo è stato bloccato sul nascere.

In definitiva, dopo tre tentativi andati a vuoto, non ci resta che bocciare TunnelBear per lo sblocco di contenuti streaming da Netflix. In questo frangente avrete più fortuna con servizi premium come ExpressVPN, CyberGhost o NordVPN.

Altre piattaforme

Nessun test streaming sarebbe però completo senza aver provato anche altre piattaforme. D’altronde, Netflix è solo la punta dell’iceberg e ci sono tanti altri gestori usati dagli utenti. Come per esempio Disney+ o Amazon Prime Video, per citare alcuni dei più popolari.

Dai nostri tentativi, non siamo riusciti ad accedere a questi servizi usando il piano gratuito di TunnelBear. Tuttavia, non abbiamo gettato subito la spugna e abbiamo provato alcuni canali TV internazionali.

Il test con il sito della BBC è andato a buon fine. Come potete vedere in basso ci siamo collegati a un server del Regno Unito e siamo riusciti a sbloccare l’iPlayer.

tunnelbear-bbc-iplayer
© BBC

Abbiamo poi provato a vedere una tappa del MotoGP su RTBF, il canale belga. Anche in questo caso l’operazione ha avuto successo. Il canale è molto conosciuto per la trasmissione in chiaro di eventi sportivi come la Formula 1 e l’Open di Francia.

Infine abbiamo provato a sbloccare la TV giapponese sul sito Abema. In questo caso, però, non abbiamo avuto esito positivo. Il gestore resta bloccato e non ci permette di accedere ai contenuti nipponici.

In sostanza, TunnelBear si rivela assolutamente inadeguato per lo streaming. Sapere che è possibile sbloccare qualche canale TV è sicuramente interessante. Ricordate, però, che con il piano gratuito avrete soli 2 GB mensili di traffico dati. Questo significa che esaurirete tutta la banda nel giro di un’ora di visione. Non esattamente il massimo per chi cerca una VPN da usare per questo scopo.

Test della velocità: come se la cava TunnelBear?

Per la recensione di TunnelBear abbiamo voluto verificare anche la velocità del gestore. In questo modo è possibile capire quali siano le prestazioni durante la connessione. Va chiarito che i risultati ottenuti sono comunque dipendenti dalla nostra connessione di base.

Utilizzando una linea fibra, abbiamo una connessione molto veloce, in grado di raggiunge i 1.000 Mbps. Tramite una VPN è normale aspettarsi una riduzione della velocità. Potete effettuare il paragone direttamente verificando la velocità del nostro collegamento tramite lo screenshot in basso.

connessione-senza-vpn
© SpeedTest

Tenendo questo valore come punto di riferimento, ci siamo prima connessi a un server abbastanza vicino. Il primo test tramite SpeedTest.net è stato dunque effettuato mentre collegati a un server UK. Il risultato è in linea con quanto ci saremmo aspettati, una riduzione del 50% circa sulla velocità base.

tunnelbear-test-velocita-uk
© SpeedTest

Il secondo test è stato eseguito mentre connessi a un server USA, localizzato a Miami. La velocità in questo caso è leggermente più alta. Non lasciatevi comunque ingannare dai numeri. Questi possono variare enormemente in base all’orario del test e l’afflusso di utenti in quei determinati server.

tunnelbear-test-velocita-usa
© SpeedTest

Abbiamo poi effettuato una prova con un server più lontano. Ci siamo quindi connessi a quello giapponese offerto da TunnelBear. Il risultato vede una riduzione significativa della velocità base, con un ping particolarmente elevato.

tunnelbear-test-velocita-giappone
© SpeedTest

In definitiva, TunnelBear è lontano dall’essere la peggior VPN sul mercato in termini di velocità. Pur non raggiungendo l’efficienza di ExpressVPN, mantiene il livello elevato. Peccato che con un account gratuito non andrete molto lontani. Solo eseguendo un paio di test della velocità esaurirete in pochi minuti i vostri 2 GB di dati mensili.

Recensione TunnelBear: può essere utilizzata per il gaming?

Tecnicamente, considerata la velocità nella norma offerta da TunnelBear, sarebbe possibile eseguire giochi semplici. Soprattutto per partite online con titoli come Among Us o poco altro. Se pensate invece di partecipare in attività altamente competitive, dovrete per forza di cose usare gestori più efficienti.

Il ping è sempre molto elevato e TunnelBear non dispone di server dedicati al gaming. Per quanto riguarda invece lo streaming di giochi, è letteralmente impossibile. Innanzitutto la velocità non è sufficiente elevata, quindi artefatti e lag sono dietro l’angolo. A seguire il limite di dati mensili per il piano gratuito è un blocco notevole per questa attività.

Come sempre, i 2 GB mensili sono un’inezia e possono essere consumati in pochi minuti di gioco in streaming. In sostanza, dimenticatevi di usare TunnelBear per il gaming: non è adeguato e non consente questa attività.

Posso usare TunnelBear per P2P e torrent?

Ancora una volta ci tocca sottolineare in sede di recensione di TunnelBear che il torrenting non è un’attività per questo gestore. Il limite principale non è rappresentato nemmeno dalla velocità, ma dalla quantità di dati mensili.

Anche scaricare file come un sistema operativo, di svariati gigabyte, è un’operazione impossibile. Ciò non vuol dire che TunnelBear non funzioni con torrent, come potete vedere dallo screenshot in basso infatti l’operazione è possibile.

tunnelbear-torrent
© 01net.com

Tuttavia, dovete mettere in conto la necessità di creare più di un account per portare a termine un solo download. O, in alternativa, abbonarvi al gestore. Ma quest’ultima opzione vale davvero la pena? Sospendiamo per ora il giudizio. Ne discuteremo in sede finale quando tireremo le somme, elecando pregi e difetti di questo gestore.

TunnelBear funziona in Cina e nei paesi con censura?

Non vivendo in Cina, testare questa opzione si è rivelato una vera impresa. Il gestore mette a disposizione un’opzione che, almeno in teoria, dovrebbe aiutarvi a superare il firewall cinese. Ne abbiamo parlato precedentemente, si tratta della funzionalità chiamata GhostBear.

Superare il firewall del paese asiatico, però, non è impresa da poco. Persino le VPN a pagamento più importanti possono trovare difficoltà, come CyberGhost. È lecito quindi chiedersi se un operatore che ha un piano gratuito come TunnelBear riesca davvero in questa impresa.

Grazie ai nostri collaboratori abbiamo potuto verificare la capacità del gestore di superare il firewall. Purtroppo, nella maggior parte dei casi i tentativi sono stati rilevati e bloccati. Come spesso accade per la maggior parte delle VPN gratis. Quindi TunnelBear non si rivela affidabile per eseguire questa operazione.

Consigliamo piuttosto di provare NordVPN da noi recensito. I suoi server offuscati sono molto performanti e riescono a superare non solo la censura cinese ma anche quella di tanti altri paesi.

Server e posizioni: quanto è grande la rete TunnelBear?

Una delle caratteristiche delle VPN che prendiamo sempre in considerazione è la quantità di server messi a disposizione. Non solo, ma anche il numero di paesi offerti. Queste due informazioni, in tandem, ci danno l’idea generale della grandezza delle reti sfruttate.

Ebbene, TunnelBear mette a disposizione circa 500 server in 47 paesi. Da un lato non si tratta di numeri altisonanti, soprattutto se li paragoniamo con la rete di ExpressVPN, che dispone di oltre 3.000 server in 105 paesi. Tuttavia, se facciamo il confronto con altre VPN con piano gratuito, TunnelBear ne esce in maniera più che dignitosa.

Nonostante ciò, gli utenti che cercano server dedicati per attività specifiche, come streaming e download, potrebbero restare delusi. Le prestazioni del gestore sono molto dipendenti dall’orario di connessione e dall’affluenza di utenti. Trattandosi tecnicamente di pochi server, questi possono riempirsi facilmente durante orari specifici.

Le prestazioni, di conseguenza, calano. Rendendo in tal modo anche la navigazione poco piacevole. La maggior parte dei server sono inoltre posizionati in Europa, mentre troviamo solo una manciata di posizioni nel resto del mondo. Non mancano server americani o asiatici, ma sono comunque in quantità inadeguata per afflussi importanti.

Assistenza clienti: come contattare quella di TunnelBear?

L’assistenza clienti spesso ci fa subito capire se un gestore sia o meno all’altezza. Se la maggior parte delle VPN a pagamento ha un’assistenza degna di nota, spesso anche live chat 24/7, non si può dire lo stesso di quelle gratis.

Purtroppo, anche TunnelBear rientra tra i gestori che non hanno compiuto uno sforzo in tal senso. Sul sito ufficiale troviamo una sezione di aiuto, naturalmente in inglese, sotto la voce “Help”. In questa zona è possibile vedere domande frequenti, informazioni legate ai pagamenti, setup per vari sistemi operativi e così via.

L’idea di dover cercare le risposte da sé non è particolarmente entusiasmante. Soprattutto se si ha un problema urgente e bisogna risolverlo al più presto. Non apprezziamo dunque questo approccio enigmatico all’assistenza clienti. Inoltre, se si clicca sul pulsante di contatto, si viene reindirizzati a un form automatico da compilare passo passo.

Scegliendo mano mano una tra tre opzioni si procede nella compilazione. Alla fine della quale si potrà procedere con l’invio della richiesta di aiuto. Il supporto risponderà alle vostre domande nel giro di 48 ore. Il tempo di attesa può variare in base alle richieste presenti in quel dato momento. Se per esempio compilate il questionario di venerdì, dovrete quindi attendere la settimana successiva per avere una risposta.

Un approccio comprensibile per una VPN gratis, ma inaccettabile per l’utente che ha un problema. L’assistenza clienti di servizi come ExpressVPN o NordVPN, per esempio, è impeccabile. Non possiamo dire di essere particolarmente soddisfatti di TunnelBear in questo frangente.

Recensione TunnelBear: analisi prezzo, è una VPN economica?

Alla luce di tutti i fattori analizzati in sede di recensione di TunnelBear, dobbiamo ora valutare se il prezzo sia adeguato all’offerta. Partiamo dal presupposto che il piano gratuito del gestore non è invitante, soprattutto per il limite dati di soli 2 GB. Alcuni utenti vorrebbero quindi provare a effettuare un piano a pagamento, ecco quindi il costo dei vari abbonamenti possibili.

tunnelbear-prezzi
© TunnelBear

Il piano mensile è quello meno conveniente. Mentre invece il piano annuale e quello triennale offrono una riduzione significativa. Come è possibile vedere dall’immagine in alto, TunnelBear è un gestore economico. Non sempre però si può fare affidamento sul prezzo e bisogna valutare anche l’affidabilità e le funzionalità.

Abbiamo già visto che per quanto riguarda lo streaming, TunnelBear non è efficiente. Vale quindi la pensa investire nel piano a pagamento nonostante il prezzo basso? In aggiunta, si tratta davvero della VPN più economica sul mercato? A questa domanda possiamo rispondere immediatamente e la risposta è no. Ci sono soluzioni dal costo inferiore e ben più efficienti.

Nella nostra recensione di CyberGhost potete vedere infatti come questa VPN sia notevolmente migliore. E come se non bastasse ha un prezzo di poco superiore a due euro mensili, inferiore quindi a quello di TunnelBear.

Nella fascia di prezzo superiore ci sono invece ExpressVPN e NordVPN. È vero che questi hanno un costo maggiore, ma la resa è anche notevolmente migliore. Non solo hanno tanti server tra cui scegliere, ma garantiscono anche una sicurezza a tutto tondo con funzioni specifiche. Insomma, scegliere TunnelBear potrebbe non essere una mossa saggia quando ci sono tante VPN più performanti.

Piano Teams

Nelle modalità di pagamento troverete anche un piano chiamato Teams. Questo ha un costo di quasi 6 dollari e si tratta, sostanzialmente, di un piano business. Permette di proteggere due o più utenti, in grado di collegarsi simultaneamente da un numero illimitato di dispositivi. La differenza sostanziale è comunque negli strumenti admin e account manager. Tramite questi è possibile aggiungere o rimuovere utenti dal proprio team lavorativo e gestire le informazioni di fatturazione.

Metodi di pagamento disponibili

Avendo verificato i prezzi per la scrittura della recensione di TunnelBear, abbiamo anche dato un’occhiata ai pagamenti disponibili. Un altro svantaggio di TunnelBear rispetto a tanti altri gestori è dato dalla necessità di usare per forza una carta di credito/debito.

Non chiediamo di poter usare criptovalute (sebbene molti gestori lo permettano). Ma almeno il supporto a PayPal sarebbe stato più che gradito. Ciò limita notevolmente le possibilità di acquisto del piano a pagamento da parte degli utenti.

Come ottenere un rimborso da TunnelBear

A differenza di ExpressVPN, CyberGhost e NordVPN, che offrono un rimborso completo entro 30 o 45 giorni, TunnelBear non offre alcuna garanzia in tal senso. Le migliori VPN vi restituiscono il denaro con la formula soddisfatti o rimborsati.

TunnelBear, invece, analizza le richieste di rimborso caso per caso. Decidendo quando e come effettuare la restituzione del denaro versato. Una volta acquistato un abbonamento con TunnelBear non avrete quindi garanzia di restituzione. Rivedrete il vostro denaro solo qualora ci sia un problema irrisolvibile dal gestore.

Ancora una volta, un approccio che non riteniamo sia dalla parte dei consumatori.

Cosa non ci piace di TunnelBear?

I vantaggi di utilizzare il servizio, come abbiamo potuto vedere durante la recensione di TunnelBear, sono molto pochi. Sicuramente l’app ha un’aspetto molto moderno, minimale e facile da usare. Tuttavia, non basta questo per decretare che si tratti di una buona VPN.

Tra gli elementi che rendono l’uso della VPN frustrante troviamo per esempio la banda limitata. 2 GB mensili sono davvero pochi e persino altre VPN gratis offrono di più. Non è escluso che in futuro il gestore possa aumentare il limite. D’altronde, in passato offriva solo 500 MB, aumentati poi recentemente a 2 GB per essere più competitivo. Nonostante ciò, però, non si può prendere in considerazione un servizio sperando che in futuro migliori. Al momento, non è la VPN più valida che abbiamo testato.

Come se non bastasse, mancano server dedicati, non permette spesso lo streaming e non ha un supporto clienti 24/7. Tutti fattori che riteniamo estremamente importanti quando scegliamo un servizio di questo tipo.

Persino il parco server non è dei più entusiasmanti, offrendo molto meno posizioni rispetto ad altre VPN. Insomma, è possibile puntare su gestori meno costosi che offrono molto di più. Tra questi vale la pena citare CyberGhost e Surfshark.

Come è recensita TunnelBear?

Oltre alle nostre parole, è bene prendere in considerazione anche quello che si dice di TunnelBear online. Per questo, siamo andati a dare un’occhiata alle opinioni degli utenti su aggregatori famosi come Trustpilot.

tunnelbear-trustpilot
© Trustpilot

Sul sito, TunnelBear ha una reputazione di 3,1 stelle su cinque. Sono presenti molte più recensioni a 1 stella che non a 5. Pertanto, anche su Trustpilot il servizio non è molto ben visto dai consumatori.

La reputazione è solo leggermente migliore su Google Play Store. In questo caso il gestore ha una reputazione pari a 4,2 stelle con oltre 10 milioni di download. Non mancano comunque recensioni molto negative, che sottolineano come anche il piano a pagamento non garantisca prestazioni migliori rispetto a quello gratuito.

Conclusioni recensione TunnelBear: una VPN con tante limitazioni

Siamo dunque arrivati alle battute finali della nostra recensione di TunnelBear. Abbiamo visto e analizzato tutto ciò che poteva rivelarsi interessante in questo servizio. La sicurezza è sicuramente un punto a favore, si rivela infatti curata e attenta alle esigenze degli utenti.

È possibile utilizzare il kill switch VigilantBear ma anche lo SplitBear per lo split tunneling. Sebbene il GhostBear non funzioni molto bene, è presente anche questo sistema di offuscamento. L’app ha un aspetto davvero delizioso, soprattutto la scelta di utilizzare l’orso come mascotte del brand. Vederlo scavare tunnel sulla mappa è sempre divertente.

Tutti questi fattori positivi, però, vengono controbilanciati da tanti altri negativi. Per esempio non digeriamo assolutamente il limite di 2 GB. Si tratta di una restrizione draconiana. Molti altri gestori VPN garantiscono almeno 10 GB. Sebbene si tratti di valori comunque miseri rispetto alle VPN premium, sono comunque ben 8 GB di differenza. Anche la semplice navigazione con TunnelBear diventa un problema insormontabile. Vedrete il vostro contatore mensile scendere vertiginosamente e potenzialmente esaurito nel giro di un paio di giorni.

Manca anche un supporto streaming adeguato per sbloccare i cataloghi multimediali. TunnelBear si rivela quindi utile solo ed esclusivamente per la navigazione. E, una volta terminati i 2 GB mensili, nemmeno per quella. Vale la pena investire nell’abbonamento di TunnelBear solo per navigare? Certo, è una VPN a basso costo, ma lo sono molto di più soluzioni come CyberGhost.

Se volete investire in un buon gestore, non possiamo far altro che consigliare ancora ExpressVPN. Questa ha sicuramente un costo maggiore rispetto a TunnelBear, ma dal punto di vista delle prestazioni è letteralmente anni luce avanti. La scelta finale, resta comunque a voi, sperando che questa recensione di TunnelBear vi abbia dato maggiori spunti per compiere una scelta informata.

TunnelBear

6.8

Nota

6.8/10

Mode