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Recensione Atlas VPN 2024: una nuova ma buona VPN?

Se parliamo di VPN recenti, non possiamo esimerci dal prendere in considerazione Atlas VPN. Si tratta infatti di un gestore che ha iniziato la sua attività a partire dal 2020. La sua notorietà è cresciuta rapidamente, tanto da attirare le attenzioni del gigante Nord Security, proprio la stessa compagnia di NordVPN. Nord Security ha così acquisito Atlas VPN, che ora opera sotto l’ombrello di questa compagnia pur mantenendo una propria autonomia. In questa recensione di Atlas VPN vedremo se vale la pena utilizzare il gestore nel 2024.

Partiremo come sempre dall’analisi dell’applicazione e la sua compatibilità con i diversi sistemi operativi. Passeremo poi al setaccio tutte le opzioni di sicurezza, verificheremo la velocità e le sue funzioni. In questo modo riusciremo a darvi un quadro completo delle potenzialità di questa VPN.

Senza ulteriore indugio, quindi, iniziamo subito la recensione di Atlas VPN. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questo gestore. In ultima analisi, scoprirete se può essere annoverato tra le migliori VPN sul mercato.

Recensione Atlas VPN: usabilità e supporto dispositivi

Come spesso capita, il primo passo per capire se una VPN è intuitiva e semplice da utilizzare, è analizzarne l’app. Questo è il biglietto da visita del servizio, l’interfaccia che quotidianamente gli utenti utilizzeranno. Noi ne prendiamo in considerazione svariati aspetti, dalla compatibilità con i diversi dispositivi fino all’aspetto vero e proprio.

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Applicazione desktop e app mobile

Su quali dispositivi è possibile installare l’app di Atlas VPN? La risposta prevede tutti i maggiori sistemi operativi, insomma, quelli più usati e popolari. La lista comprende i seguenti:

  • Windows
  • macOS
  • Linux
  • Android
  • iOS
  • Android TV
  • Amazon Fire TV

Come è possibile vedere, il supporto è sufficientemente ampio. È possibile quindi installare l’app su computer con diversi SO, ma anche mobile e persino TV con Android. I test che abbiamo effettuato sono stati compiuti sull’applicazione VPN per Windows. Vediamo quindi come appare l’app una volta installata su PC.

All’apertura troviamo una schermata molto spartana. Sicuramente differente da quella che è possibile trovare in ExpressVPN o NordVPN. L’app presenta tre spazi distinti. C’è quello a sinistra, con i collegamenti rapidi per raggiungere il menu e le impostazioni. Al centro ci sono tutti i server con il classico sistema di ricerca interno. Infine sulla destra ci sono le informazioni di connessione. In questo caso si riducono alla visione di un logo e il tempo di connessione al server.

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© 01net.com

Addentriamoci quindi nelle impostazioni dell’app. Sul lato sinistro, cliccando su Settings, si possono aprire le impostazioni suddivise per categoria. Sono presenti quelle legate all’account, quelle in merito alla sicurezza, i protocolli e quelle specifiche per l’app.

Nella sezione sulla sicurezza abbiamo davvero poche opzioni a disposizione. L’unica davvero degna di nota è quella relativa al kill switch, di cui parleremo in seguito. In linea di massima, le opzioni che possono essere regolate dagli utenti sono ridotte all’osso. Ciononostante, apprezziamo la presenza di temi diversi, ovvero chiaro e scuro.

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© 01net.com

La sezione dedicata ai server li vede suddivisi in tre tipologie diverse. La prima categoria li include tutti, divisi per continente. La seconda presenta tutti i server dedicati per lo streaming mentre nella terza troviamo i server MultiHop e SafeSwap. La suddivisione per continente è sicuramente bizzarra e avremmo preferito una lista in ordine alfabetico.

Tuttavia, questo non è un vero e proprio problema poiché è presente la barra di ricerca. Qualora abbiate bisogno di un server specifico. Diventa quindi più semplice digitare il nome del paese nella barra, come potete vedere nello screenshot in basso.

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© 01net.com

Al netto di quanto detto, l’app si presenta semplice, forse un po’ troppo. Avremmo preferito qualche opzione in più e una lista server meglio dettagliata. La sensazione è quella di non trovarsi di fronte a una VPN in abbonamento ma a un servizio gratuito.

Con qualche miglioria qui e lì, l’esperienza può essere senz’altro differente. Atlas VPN è comunque un gestore “giovane”, quindi siamo certi che nel tempo potrà apportare le dovute modifiche.

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App per TV e gaming

Quando abbiamo parlato della compatibilità abbiamo accennato al supporto di Atlas VPN. Nello specifico l’app può essere installata su Android TV e su Amazon Fire TV. Avere un’app scaricabile e immediatamente installabile è un vantaggio non di poco conto.

Gli utenti abituati a usare una VPN da TV potranno quindi scegliere Atlas VPN senza remore. Basta recarsi nei rispettivi negozi virtuali, cercare l’applicazione e scaricarla. Dopo aver effettuato l’accesso con il proprio account potrete collegarvi ai server di Atlas VPN e usufruire di tutti i vantaggi che questo comporta.

Per quanto concerne Chromecast e Nvidia Shield, Atlas VPN può essere installata dal momento che sfruttano Android come SO. La situazione è invece differente con Apple TV, che non supporta nativamente le VPN.

Lo stesso si può dire per le console da gioco come Nintendo Switch, PlayStation 5 e Xbox Series. Non essendoci un’app di Atlas VPN, l’unica speranza per poterla utilizzare è tramite router. Ma il gestore può essere utilizzato come VPN per router? Questo è ciò di cui discuteremo nella prossima sezione.

Supporto router

In questa recensione di Atlas VPN ci tocca comunicarvi che il gestore non supporta l’uso tramite router. Si tratta di un brutto colpo per questa VPN, soprattutto perché si tratta di un servizio a pagamento e non gratuito. Se si fosse trattato di una VPN gratis, che generalmente non funzionano su router, non avremmo battuto ciglio.

Poiché presenta un piano in abbonamento, però, avremmo preferito un supporto anche minimo ai router. Non potrete quindi sfruttare la VPN su Apple TV o console da gioco. Qualora la vostra scelta dipendesse da questo singolo aspetto, ricordiamo che esistono VPN performanti con supporto router esteso. Nello specifico potete scegliere tra gestori come ExpressVPN, CyberGhost e NordVPN.

Atlas VPN è sicura? Tutte le funzioni analizzate

Continuiamo la nostra recensione di Atlas VPN con l’analisi delle funzioni di sicurezza. Trattandosi di una compagnia che ricade sotto l’ombrello di NordSecurity, le aspettative sono alte. Vediamo quindi tutto ciò che concerne questo aspetto, per capire se valga la pena scegliere Atlas VPN.

Cifratura di livello militare

Se una VPN non dispone di una cifratura AES 256-bit, solitamente non la prendiamo in considerazione. In tutta franchezza, non possiamo consigliare dei gestori che non garantiscano la massima protezione dei dati degli utenti. Fortunatamente, possiamo affermare che Atlas VPN gode di questo sistema di cifratura.

Pertanto, quando collegati ai server del servizio i vostri dati saranno protetti e la loro lettura potrebbe rivelarsi impossibile. Non a caso, questo sistema di cifratura è utilizzato da banche ed enti governativi in tutto il mondo. Un punto a favore di Atlas VPN, quindi, che rispetta la voglia di sicurezza degli utenti che scelgono il servizio.

Anche qualora un hacker dovesse rubare i dati in uscita, non potrebbe leggerli in alcun modo. Decifrarli, infatti, richiederebbe tempo e risorse, rivelandosi un esercizio completamente inutile.

Kill Switch

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© 01net.com

Abbiamo accennato nei paragrafi precedenti della recensione di Atlas VPN al kill switch delle impostazioni. La sua presenza ci ha onestamente rassicurati. Il kill switch, infatti, per chi non sapesse di cosa si tratti, garantisce un livello aggiuntivo di sicurezza.

Quando questo è attivato (cosa che consigliamo di fare), interrompe automaticamente la connessione quando necessario. Se per esempio c’è una perdita di aggancio al server della VPN, viene bloccata l’intera connessione. In questo modo si evita che il proprio IP originale venga esposto.

Trattandosi di un kill switch automatico, fa tutto il lavoro al posto vostro. Vi basta quindi attivarlo e, in caso di necessità, entrerà in funzione. Si rivela quindi diverso dal kill switch di altri gestori, come quello di NordVPN.

Split tunneling

Lo split tunneling permette solitamente di escludere alcune applicazioni dall’uso della VPN. In questo modo è possibile usarla per navigare, per esempio, ma evitare che la connessione passi attraverso un server VPN quando si apre un’app specifica.

Stranamente, Atlas VPN non offre il supporto split tunneling su tutti i dispositivi ma esclusivamente su Android. Per attivarlo dovrete recarvi nella sezione Settings, ovvero le impostazioni, scegliendo le app da eslcudere.

Va sottolineato che si escludono solo app, non IP o siti Web, a differenza di quanto accade con altre VPN. Anche sotto questo aspetto, Atlas VPN dovrebbe migliorare la propria offerta. Magari estendendo lo split tunneling anche agli altri dispositivi con cui è compatibile.

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Supporto WireGuard

I protocolli VPN supportati da Atlas VPN sono WireGuard e IPSec/IKEv2. Sorprenderà probabilmente l’assenza di OpenVPN, offerto praticamente da tutte le VPN in abbonamento. In effetti, il protocollo IKEv2 non è efficiente o sicuro tanto quanto OpenVPN, quindi anche in questo caso Atlas VPN lascia perplessi.

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© 01net.com

Tuttavia, a salvare la situazione arriva fortunatamente WireGuard. Questo protocollo non solo garantisce una maggiore velocità di connessione, ma anche una sicurezza pari a quella di OpenVPN.

Se non sapete bene quale dei due scegliere, consigliamo di lasciare il selettore su Auto. In questo modo l’applicazione sceglierà per voi quello più sicuro e veloce in base al server a cui vi collegherete.

Tecnicamente, quindi, anche sotto questo frangente Atlas VPN non sbalordisce. In realtà, ha funzioni al di sotto di quello che ci aspetteremmo da una VPN premium.

Assistente

Sotto la voce “Assistant”, ovvero assistente, troverete alcune opzioni aggiuntive per la protezione online. Il gestore offre nello specifico uno strumento chiamato SafeBrowse. Qualora attivato, è in grado di fermare tracker, pubblicità e malware, con un comodo contatore dei tracker rilevati e bloccati.

Il secondo strumento di questa suite è invece Breach Scanner. Come sottolinea il nome stesso, questo scansiona la rete per rivelare fughe di informazioni legate alla propria email. Qualora dovessero essere presenti, l’applicazione lo notifica e invita a prendere misure precauzionali. Come per esempio il cambio delle password potenzialmente compromesse. I due strumenti di Atlas VPN funzionano bene e si rivelano particolarmente utili.

Server SafeSwap

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© 01net.com

Ogni VPN dispone di alcuni server specifici che identificano il brand. Nel caso di Atlas VPN questi sono i server SafeSwap. Ma di cosa si tratta? Stando a quanto afferma la stessa compagnia, questi server sono stati creati affinché gli IP assegnati siano in continua rotazione.

Collegandovisi, gli utenti potranno essere meno rintracciabili poiché l’IP cambierà costantemente. Proteggendo in questo modo non solo l’IP originale, ma anche le proprie attività online. Al momento della stesura della recensione di Atlas VPN, i server SafeSwap sono presenti in tre posizioni. Ovvero Stati Uniti, Singapore e Paesi Bassi.

Server MultiHop

Passiamo ora agli altri server “sicuri” di Atlas VPN, ovvero i MultiHop. Per chi ne avesse già sentito parlare, si tratta effettivamente della stessa funzione offerta da altri gestori. Ne abbiamo parlato per esempio nella recensione di Surfshark. Ad ogni modo, i server MultiHop instradano la connessione tramite due server. Così facendo, la cifratura è raddoppiata e la propria connessione risulta ancor più sicura.

In Atlas VPN abbiamo due posizioni tra cui scegliere, quella europea e quella del Nord America. Bisogna tenere a mente che non è possibile scegliere i server manualmente. Esistono quindi dei percorsi prestabiliti che la connessione seguirà. Non sappiamo se in futuro le cose cambieranno, ma per ora si tratta di un supporto molto blando a questa tecnologia.

In ogni caso, va chiarito che utilizzando i server MultiHop la velocità e le prestazioni della VPN sono ridotte.

Recensione Atlas VPN: test esposizione IP e DNS

La recensione di Atlas VPN, nello specifico l’analisi della sicurezza, non sarebbe completa senza il test esposizione IP e DNS. Come sempre, abbiamo quindi eseguito questo test sfruttando tre portali differenti. Il test è stato portato avanti mentre connessi al server statunitense di New York.

Il primo esperimento è stato portato avanti con IPLeak.net, di cui trovate i risultati direttamente nello screenshot in basso. Come potete verificare, non c’è alcuna esposizione dell’IP originale.

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© IPLeak.net

A seguire abbiamo effettuato un test con DNSLeakTest.com. Anche in questo caso, mentre connessi al server USA non c’è stata esposizione. L’unico IP rilevato è quello assegnatoci da Atlas VPN.

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© DNSLeakTest.com

L’ultimo test è stato eseguito tramite BrowserLeaks.com. Inutile sottolineare che, come sempre, non c’è stata alcuna fuga di indirizzi IP. Insomma, al netto dei nostri esperimenti, Atlas VPN è riuscita a tener testa ad altre VPN premium.

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© BrowserLeaks.com

Collegarsi ai server Atlas VPN per cambiare il proprio IP è un’operazione sicura. Nessuno riuscirà a carpire il vostro IP originale, grazie anche a strumenti di controllo come il kill switch.

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Politica sulla privacy

Nella recensione di Atlas VPN abbiamo già visto e decretato la sua sicurezza. Ma come se la cava invece con la politica sulla privacy e la ritenzione dei dati? Bisogna innanzitutto sottolineare come questo gestore abbia sede legale negli Stati Uniti. Non proprio la posizione migliore per quanto concerne la legislazione in materia. Tuttavia, Atlas VPN riesce a smarcarsi da alcuni elementi cruciali, che ci permettono quindi di catalogare il gestore tra quelli degni di fiducia.

Ma diamo un’occhiata approfondita a quali sono i dati che vengono salvati e quelli che invece non lo sono.

Quali informazioni non vengono salvate?

Stando alla comunicazione ufficiale resa disponibile sul sito di Atlas VPN, i dati che non vengono salvati sono davvero tanti. Le informazioni che restano private, quindi, sono le seguenti:

  • l’attività di navigazione
  • l’attività di log
  • gli IP assegnati
  • gli IP originali
  • i siti visitati
  • il traffico in uscita
  • contenuti
  • dati a cui si fa accesso

Dal momento che il gestore non salva questi dati potenzialmente identificativi, non li possiede. Ciò si traduce in una incapacità di fornirli anche qualora venissero richiesti. Per esempio dalle forze dell’ordine o da altri enti governativi.

La politica sulla privacy è cristallina, pertanto è un gestore di cui ci si può fidare in tal senso.

Quali informazioni vengono salvate?

Come spesso sottolineiamo, non solo in questa recensione di Atlas VPN ma in quelle di tanti altri gestori, non esiste una politica “zero log”. Pertanto, qualche informazione viene sempre salvata. La differenza sta nel quanto queste possano essere usate per identificare l’attività di utenti specifici.

Atlas VPN non fa eccezione e naturalmente salva alcune informazioni. Tra queste troviamo l’indirizzo email usato per creare l’account. I dati relativi al pagamento effettuato, dispositivi usati e versioni dei sistemi operativi.

Tutte informazioni, queste, che servono esclusivamente all’erogazione del servizio. Questi dati che vengono conservati, quindi, non hanno alcun riscontro poi nell’attività che si esegue con la VPN. Infine, Atlas VPN salva alcuni dati quando si visita il sito dell’azienda.

Verifica di terze parti

Atlas VPN ha ricevuto anche una verifica di terze parti. Solitamente questa serve a corroborare quanto affermato dalla politica sulla privacy, ma anche a evidenziare lacune e debolezze.

Il controllo è stato eseguito dall’azienda VerSprite nel 2021. Durante questa verifica sono state rilevate cinque falle, tre di livello intermedio e due di livello basso relative all’app iOS. Queste vulnerabilità sono state rapidamente risolte da Atlas VPN e non ha più avuto alcun tipo di problema. Come appunto confermato dalla verifica nel 2022 di MDSec.

Possiamo quindi concludere questa sezione della recensione di Atlas VPN in maniera del tutto positiva. Il gestore si è rivelato all’altezza delle aspettative, nonostante abbia sede legale negli Stati Uniti.

Recensione Atlas VPN streaming: Netflix e altre piattaforme

Passiamo ora a uno degli aspetti che interessa di più gli utenti. Proseguiamo quindi la nostra recensione con il test dello streaming. Verificheremo attentamente se Atlas VPN è in grado di aggirare il firewall di Netflix e altre piattaforme. Per scoprire in questo modo se si tratta di una VPN adatta allo streaming oppure no.

Atlas VPN funziona con Netflix?

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© Netflix

La prima piattaforma che abbiamo testato è Netflix. D’altronde, le VPN sono sempre più usate per sbloccare i cataloghi multimediali. Per la recensione di Atlas VPN abbiamo provato a collegarci ad alcuni server specifici per verificare se fossimo in grado di vedere alcuni contenuti regionali.

Il primo server che abbiamo testato è stato quello statunitense di New York. Effettuando il collegamento, siamo effettivamente riusciti a sbloccare la serie TV Grey’s Anatomy. Disponibile naturalmente solo nel territorio nordamericano di Netflix. Un risultato soddisfacente, quindi.

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Il secondo test è stato portato avanti con un collegamento al server del Canada. In questo caso, purtroppo, Atlas VPN non ha restituito risultati positivi. Non siamo riusciti a sbloccare il catalogo di Netflix del paese in questione.

Abbiamo quindi testato un altro catalogo molto richiesto: quello giapponese. Nonostante i nostri tentativi, però, anche in questo caso non abbiamo avuto risultati positivi. Sia usando i server dedicati allo streaming, sia quelli classici, Atlas VPN non riesce ad aggirare il firewall di Netflix.

In ultima analisi, sconsigliamo il gestore se volete abbonarvi ad Atlas VPN esclusivamente per sbloccare cataloghi Netflix. Trovereste maggior fortuna e risultati positivi optando per ExpressVPN, al momento la migliore VPN per Netflix.

Atlas VPN funziona con altre piattaforme?

Non esiste naturalmente solo Netflix. Quindi, affinché la nostra recensione di Atlas VPN potesse considerarsi completa, abbiamo fatto altre prove. Esistono infatti molti utenti che sfruttano le VPN per guardare canali TV stranieri. Magari per vedere in maniera completamente gratuita eventi sportivi come lo US Open o il MotoGP live.

Ci siamo dunque collegati a un server australiano per poter accedere ai contenuti sul canale TV 9Now. Con gran disappunto, anche in questo caso, tutti i server testati non hanno sbloccato il canale TV. Abbiamo ottenuto quindi un messaggio di errore sia con il server base sia con quello dedicato allo streaming.

La situazione è migliorata quando abbiamo provato un server belga. In questo modo siamo riusciti a sbloccare il canale TV RTBF, per la visione delle gare di Formula 1 live. Infine, abbiamo effettuato una prova anche con la tv giapponese, provando a sbloccare i canali di Abema. Ci tocca segnalare anche in questo caso l’incapacità di Atlas VPN di effettuare tale operazione.

I risultati altalenanti del gestore, non ci permettono di inserirla tra le migliori VPN per streaming. Pertanto, qualora cerchiate un gestore in grado di effettuare tali sblocchi, vi invitiamo a leggere la nostra recensione di ExpressVPN.

Test della velocità: quanto è veloce Atlas VPN?

Il prossimo punto della nostra recensione di Atlas VPN è dato dalla velocità che è in grado di raggiungere. Come ormai i lettori sapranno, una VPN difficilmente garantisce la stessa velocità della connessione di base. Bisogna sempre aspettarsi una perdita percentuale, ma quanto è grande con Atlas VPN?

Iniziamo dunque mostrando il punto di riferimento per i valori. In basso, trovate la velocità della nostra connessione base in Italia.

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© SpeedTest

I test sono stati effettuati mentre connessi a server nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Australia e in Giappone. Iniziamo quindi subito a vedere insieme i risultati.

Nel Regno Unito, la perdita è stata davvero limitata. Abbiamo ottenuto risultati eccellenti che non si distanziano molto dalla nostra connessione. Come ci aspettavamo, collegandoci a server poco distanti da noi riusciamo a mantenere una velocità elevata.

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© SpeedTest

Negli Stati Uniti vediamo già una perdita maggiore, sebbene ancora accettabile. I risultati in questo caso sono ancora una volta soddisfacenti, sebbene il ping possa rivelarsi alto.

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© SpeedTest

I risultati relativi al server australiano dimostrano già una certa difficoltà, soprattutto con il ping. Se la velocità è ancora soddisfacente, notiamo come il ping sia invece molto alto, superando il valore di 290 ms.

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© SpeedTest

Infine, il test con il server giapponese ci restituisce i risultati più bassi. Con una velocità inferiore alla metà di quella base e un ping alto.

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© SpeedTest

Atlas VPN si dimostra un buon gestore, pur non essendo la VPN più veloce in assoluto. Con i suoi server sufficientemente veloci e reattivi non avrete problemi. Sia per la navigazione, sia per il download di file di grandi dimensioni.

Atlas VPN funziona per il gaming?

La questione gaming tramite VPN è sempre spinosa. Questo perché bisogna capire bene cosa si intende con il generico termine “gaming”. Qualora usiate la VPN per effettuare partite online a giochi poco impegnativi, non avrete grossi problemi. Soprattutto se usate i server più vicini alla vostra posizione fisica.

Tuttavia, le cose cambiano quando invece si parla di “cloud gaming”. Ovvero la possibilità di giocare in streaming titoli moderni. In questo caso la banda richiesta è massiccia e con una VPN i risultati sono spesso deludenti. Anche VPN particolarmente veloci e performanti possono andare incontro a lag e singhiozzi tecnici.

Non possiamo consigliare in questo caso Atlas VPN per il cloud gaming. Se associamo l’incapacità di utilizzare Atlas VPN su router per estendere la connessione a console da gioco, vediamo come il gestore non sia il più indicato per questa mansione.

Posso usare Atlas VPN per P2P e torrent?

Un’altra funzione delle VPN è quella di poter scaricare in completa sicurezza file tramite torrent. Il P2P è ancora molto popolare, tuttavia molti paesi applicano delle restrizioni draconiane in materia. La paura di molti è quella di essere sanzionati per il download di file protetti da copyright. Questa pratica, sottolineiamo, è illegale. Non dovreste quindi usare una VPN per eseguire operazioni che violano la legge.

Detto ciò, gli utenti hanno anche diritto alla propria privacy. Atlas VPN può quindi essere usata per scaricare file tramite torrent? Purtroppo, nonostante i nostri test estensivi, la VPN in questione non ci ha permesso di scaricare tramite client qBitorrent. Nello specifico, i nostri test di download del sistema operativo Ubuntu non sono andati a buon fine.

Abbiamo testato numerosi server in tanti paesi diversi, provando persino quelli MultiHop e SafeSwap. In tutti i casi il download si è completamente fermato, restituendo un errore a livello di URL. Atlas VPN, quindi, non può essere utilizzata con successo per il P2P.

Recensione Atlas VPN: funziona nei paesi con censura?

Per noi che viviamo in Italia, l’idea di non poter accedere a parti intere del Web può sembrare assurda. Tuttavia, esistono molti paesi in giro per il mondo dove questa è una vera e propria realtà. L’unico modo per sbloccare social network, siti e piattaforme in questi paesi è tramite una Virtual Private Network.

Per questo, è sempre importante per noi verificare l’usabilità delle VPN che analizziamo anche in paesi con censura. Quella più difficile da superare, come è facile immaginare, è quella cinese. Il firewall è infatti molto potente e aggiornato. Per le VPN gratis è praticamente impossibile superarlo, ma lo stesso si può dire anche di molte VPN premium.

Ma Atlas VPN può superare quindi questi firewall? Dai test effettuati, non è in grado di eseguire questa procedura. Mentre invece, la situazione è diversa in paesi come Russia ed Emirati. In questi ultimi casi il firewall non è così restrittivo e pertanto Atlas VPN può essere usata con successo.

Per gli italiani che risiedono all’estero o che viaggiano in questi paesi, quindi, Atlas VPN può essere una scelta poco indicata. Tra le tante VPN analizzate, consigliamo alcune come ExpressVPN, mentre tra quelle dal prezzo contenuto spicca sicuramente Surfshark, seguita da NordVPN. Queste operano in modo tale da permettere il superamento dei firewall, soprattutto quello cinese.

Purtroppo, Atlas VPN non si è rivelata affidabile in tal senso, quindi non possiamo consigliarla in questo frangente.

Server e posizioni: quanto è grande la rete Atlas VPN?

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© Atlas VPN

In questa recensione di Atlas VPN ci spostiamo ora sull’aspetto server. Ovvero, quanto è grande la rete messa in piedi dal gestore? Partiamo subito sottolineando come si tratti di una delle VPN con rete modesta. Annovera infatti un migliaio di server in 49 posizioni.

Se comparata con la rete di oltre 9.000 server di CyberGhost è chiaro che il paragone vada a favore del gestore con sede in Romania. In compenso, Atlas VPN offre comunque server SafeSwap e MultiHop. Entrambe, soluzioni particolarmente indicate per chi cerca una notevole privacy in fase di navigazione.

La distribuzione invece non è delle più convincenti. Molti server sono posizionati in Europa, seguiti poi da quelli negli Stati Uniti e in Asia. La copertura nel Sud America è deludente, con qualche server esclusivamente in Argentina, Brasile e Cile. In linea di massima, quindi, è possibile usare server in tutto il mondo ma non aspettatevi di trovare posizioni particolarmente esotiche.

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Assistenza clienti: come contattare Atlas VPN?

Quando analizziamo una VPN, prendiamo in considerazione tanti fattori diversi e tra questi rientra anche il servizio clienti. L’assistenza, una volta acquistato un abbonamento, è vitale per risolvere qualsiasi tipo di problema.

Di norma, preferiamo sempre un’assistenza 24/7 tramite live chat. Parlare con un utente dal vivo permette subito di inquadrare il problema e risolverlo. Rispetto alle email, inoltre, è un sistema più veloce e intuitivo, con assistenza passo-passo. Recandosi sul sito di Atlas VPN e cliccando sul pulsante di supporto, si apre una schermata che assomiglia a quella di una live chat.

Tuttavia, si scopre ben presto che si tratta solo di uno strumento per ottenere l’email a cui inviare dettagli sul problema riscontrato. Il supporto è comunque veloce e risponde in giornata alle vostre domande. Tuttavia per un servizio a pagamento ci saremmo aspettati francamente di più.

Atlas VPN è ancora un gestore molto giovane e siamo sicuri che sotto la supervisione di NordSecurity migliorerà sicuramente anche questo aspetto. Per ora, però, la situazione è questa e bisogna prenderne atto.

Quanto costa Atlas VPN?

Al netto di tutte le potenziali carenze e pecche di Atlas VPN, bisogna considerarne il prezzo. Durante la recensione di Atlas VPN abbiamo sottolineato più volte che si tratta di un gestore economico. Di fatto, è tra i più economici che possiate trovare tra le VPN premium.

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© Atlas VPN

Il piano biennale, a cui potete accedere con il pulsante in basso, è quello più conveniente. Consente di risparmiare l’85% e avere tre mesi extra. Il tutto a meno di due euro al mese. Tenendo conto di questo prezzo, è davvero difficile non prendere in considerazione Atlas VPN.

Inoltre, è possibile ottenere un rimborso completo entro 30 giorni dall’abbonamento. Se per qualsiasi motivo non trovate soddisfacente il servizio, vi basterà richiedere la cancellazione tramite email. Rispettando naturalmente il tempo massimo per la richiesta, avrete indietro l’intero importo versato.

Esistono naturalmente altri gestori economici, tra cui spiccano CyberGhost, NordVPN e Surfshark. Pertanto, prima di abbonarvi ad Atlas VPN potete dare un’occhiata alle rispettive recensioni per scoprire quale possa fare al caso vostro.

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Metodi di pagamento disponibili

Uno dei vantaggi è che potete abbonarvi ad Atlas VPN scegliendo il metodo di pagamento che preferite. Non ci sono solo carte di credito/debito, ma supporta anche altri circuiti. Nello specifico potete utilizzare PayPal, Google Pay e persino criptovalute come Bitcoin ed Ethereum.

Rispetto a NordVPN, l’altra compagnia sotto l’ombrello di Nord Security, non c’è IVA aggiunta alla fine. Quindi il prezzo che vedete è esattamente quello che pagherete.

Come ottenere un rimborso da Atlas VPN?

Se volete ottenere il rimborso da Atlas VPN poiché il servizio non è nelle vostre corde, esiste una procedura semplice. Innanzitutto, dovete assicurarvi di non essere andati oltre i 30 giorni dall’abbonamento.

A questo punto dovrete contattare il supporto clienti tramite email come mostrato in precedenza e chiedere il rimborso. Potete indicare qualsiasi motivo, la garanzia di rimborso è totale. Tenete presente, però, che in base a come avete effettuato il pagamento, l’importo potrebbe arrivare in tempistiche differenti.

Per esempio, è molto più veloce tramite PayPal, e vedrete i vostri soldi immediatamente restituiti. Nel caso di pagamento con carta di credito, potrebbe essere necessario attendere da 3 a 7 giorni. Infine, ricordiamo che questa procedura può essere eseguita solo una volta. Qualora vi abboniate in seguito, non potrete più usufruire del rimborso entro 30 giorni.

Atlas VPN dispone comunque anche di un piano gratuito, sebbene particolarmente limitante e meno efficiente.

Cosa non ci è piaciuto di Atlas VPN

Ci avviciniamo alla conclusione della nostra recensione di Atlas VPN. Vogliamo quindi fare un veloce excursus su tutto ciò che non ci ha convinto del servizio. Chiariamo subito che in quanto gestore premium, ci saremmo aspettati di più. Anche se, considerato il prezzo, è davvero difficile competere con altri giganti di questo settore.

Il primo problema riscontrato è stato in merito alla capacità di streaming. Le prestazioni altalenanti e l’incapacità di sbloccare i cataloghi non solo Netflix ma anche di altre piattaforme, rendono questo gestore poco ideale per la procedura.

A seguire è una VPN che non funziona in paesi con censura, quindi alcuni utenti potrebbero trovarla poco adatta alle proprie esigenze. Manca poi il protocollo OpenVPN. Sebbene vi sia WireGuard che funge da opzione valida, è sempre preferibile averne di ulteriori.

Concludiamo con l’assistenza clienti che, non essendo in live chat, consta essenzialmente di un indirizzo email. Le risposte sono mediamente veloci, tuttavia c’è da migliorare in questo frangente.

Come è considerata Atlas VPN dai clienti?

Abbiamo dato un’occhiata ai siti di aggregatori di opinioni più popolari, come TrustPilot. Questo per capire anche la reputazione di Atlas VPN tra i consumatori. Con una valutazione di 4,2 stelle, è considerato dalla maggior parte degli utenti come un gestore “molto buono”.

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© Trustpilot

Su App Store ha invece una valutazione di 4,4 stelle, mentre su Google Play Store ha una valutazione di 3,8 stelle. Gli utenti sottolineano comunque ciò che abbiamo ampiamente discusso. Si tratta quindi di un gestore molto sicuro con qualche pecca che andrebbe migliorata. Passiamo così alla fase conclusiva della recensione.

Conclusioni: economica ma necessita di migliorie

Siamo dunque alla fine della recensione di Atlas VPN. Abbiamo visto tutti gli aspetti principali e fondamentali del servizio. Dal punto di vista della sicurezza è una VPN solida e affidabile. Non a caso fa parte della compagnia madre NordSecurity. Se state cercando un gestore per navigare in completo anonimato, Atlas VPN è più che adatto allo scopo.

Per quanto riguarda gli altri utilizzi, invece, lascia molto a desiderare. Non riesce a competere con gli avversari come ExpressVPN, CyberGhost o NordVPN. Sia per quanto concerne lo streaming, sia per quanto concerne il P2P, c’è molto da migliorare.

L’app è sufficientemente chiara e intuitiva, ma anche qui è estremamente spartana. Tra i pochi punti a favore, abbiamo sicuramente il prezzo. Chi ha un budget limitato e vuole spendere davvero poco, può contare su Atlas VPN. Il suo abbonamento al costo di meno di due euro al mese è difficile da ignorare.

La verità, però, è che se volete una VPN completa a tutto tondo, che abbia un costo di poco superiore ai due euro, sarebbe meglio puntare a CyberGhost.

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Atlas VPN

7.9

Nota

7.9/10

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